Juba (Agenzia Fides)- In Sud Sudan continuano i combattimenti. Nelle scorse settimane, secondo un rapporto pervenuto all’Agenzia Fides, milizie locali hanno attaccato e distrutto nel campo profughi di Maban, nell’Upper Nile State, le proprietà di otto agenzie umanitarie tra le quali il Jesuit Refugee Service. Grazie all’intervento della Chiesa locale, il principale complesso del JRS è stato risparmiato, ma il Centro Arrupe, dedicato alla formazione dei rifugiati, è stato preso d’assalto e gravemente danneggiato.
Nonostante l’accordo siglato il 6 agosto firmato da governo e gruppi ribelli la violenza in Sud Sudan rimane alta. L’intesa prevede il reintegro del leader dei ribelli Riek Machar nel governo d’unità nazionale come primo vicepresidente. Machar era già stato vice presidente quando il presidente Salva Kiir lo accusò di fomentare un colpo di stato nel 2013 facendo di fatto scoppiare il conflitto che ha provocato migliaia di morti e ha costretto 4,5 milioni di persone a lasciare le proprie case per cercare rifugio in altre zone del Paese o all’estero (Etiopia, Uganda, Sudan). Nonostante ciò, sul territorio continuano gli scontri e i saccheggi.
Nell’assalto a Maban, le aule sono state vandalizzate. Banchi, computer e sedie sono stati distrutti. Oltre ai danni materiali, l’attacco ha messo in pericolo anche gli operatori. Per questo motivo, la missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan (UNMISS) ha evacuato più di 300 membri del personale delle Ong della regione, compresi 25 membri del JRS. Il team è stato portato in una zona sicura e protetta. Ciò fermerà o comunque ritarderà i corsi di informatica, la formazione degli insegnanti e le lezioni di inglese che sono stati portati avanti negli ultimi anni. A patirne le conseguenze maggiori saranno le 80mila persone che non potranno ricevere quelle nozioni di base tanto necessarie per un futuro più stabile per loro e la loro comunità.
«Nonostante l’attacco alle nostre strutture, i gesuiti continueranno a sostenere lo sforzo sul territorio per offrire sostegno psicosociale e programmi educativi – ha affermato padre John Guiney, direttore dell’Irish Mission gesuite che sostengono i programmi del JRS a Maban -. Questo incidente a Maban e altri episodi di violenza del Sud Sudan nel corso degli ultimi anni richiede un intervento urgente da parte della comunità internazionale per contribuire a ripristinare la legge, l’ordine e la sicurezza per tutte le persone di questa giovane nazione». (E.C.) (Agenzia Fides 25/8/2018)