Carissimi amici della missione.
Pace e gioia nel Signore. Eccomi a voi alla vigilia del mese di ottobre, mese propriamente missionario per eccellenza. Papa Francesco nel suo messaggio per questo mese missionario attraverso i giovani ci invita a portare il vangelo a tutti, a vivere l’avventura missionaria che Gesù ci ha affidato.
Con i numerosi giovani del Gruppo Missionario di Butembo e di Beni stiamo vivendo una bellissima esperienza missionaria di annuncio del vangelo. In ascolto dell’invito del Papa di andare alle periferie geografiche e esistenziali, ogni domenica ci rechiamo in dei settori periferici delle parrocchie sia per animare le celebrazioni delle messe che per portare gioia e allegria attraverso rappresentazioni teatrali soprattutto per I bambini. Dovete sapere che ogni parrocchia conta da 70 mila a 90 mila abitanti ed è estesa tra colline e vallate per diversi kilometri quadrati contando diverse succursali cappelle con i loro catechisti e animatori e la domenica un sacerdote va a celebrare le messe.
Tutto questo comporta una preparazione di formazione liturgica in quanto la liturgia è al centro della vita e della missione della Chiesa. Come anche una preparazione allo spirito missionario che facciamo attraverso degli incontri e dei momenti di preghiera. Per il mese dell’ottobre missionaria ogni Gruppo di Animazione Missionaria animerà nella propria parrocchia un tempo di adorazione sul tema « Giovani per la missione » e le due domeniche della settimana missionaria del 14 e del 21 ottobre. Mentre vivremo tutti insieme in cattedrale la veglia missionaria che ci preparerà alla domenica 21 ottobre.
Nonostante l’insicurezza del territorio con la ripresa di massacri di povera gente innocente e altri rapiti, tra i quali i bambini per essere assoldati come bambini soldato, e l’epidemia del virus dell’Ebola che ha decimato molta gente, non ci stanchiamo ad essere testimoni di vita e di speranza.
La nostra adesione a Gesù non può essere vissuta come rassegnazione di fronte a tutto questo male, ma questo male ci provoca per portare speranza e compiere del bene. Infatti la fede è principio di indignazione che ci spinge fuori a vivere solidarietà con quanti soffrono. Un dei grandi servizi che i nostri giovani stanno vivendo è la raccolta viveri nei loro quartieri per preparare un pasto al giorno per i ragazzi di strada che noi chiamiamo amici del Cristo. I ragazzi di strada infatti sono adolescenti e giovani che non hanno fissa dimora, vivono per strada rubando e causando danni. Sono ragazzi scappati dai loro villaggi a causa della guerra che crea insicurezza e si riversano qui in città. Alcuni di loro, una ventina, hanno accolto il nostro invito a riprendere gli studi con corsi di recupero e hanno trovato una sistemazione « nella casa dell’amore ». Altri invece sono seguiti lungo la strada con la speranza che accolgano anche loro l’invito a vivere più dignitosamente. Poi sono ragazzi di facile preda da parte delle varie bande armate che causano disordini e insicurezza nel territorio. Con altri ragazzi di famiglie in estrema povertà, in tutto 23, da due settimane abbiamo iniziato i corsi di falignameria, di artistica e di informatica. Tra i 23 ci sono anche due ragazze. Alla fine dell’anno 2018-’19 riceveranno un attestato che gli permetterà di inserirsi nel mondo del lavoro.
Vi invito a sostenerci con la forza vostra preghiera per continuare a essere insieme gioiosi testimoni del vangelo della vita in questo contesto di morte.
A voi tutti, fraternamente, padre Gaspare MCCJ
nomade di Dio in terra congolese