Manila (Agenzia Fides) – Una rete di organizzazioni ecclesiali e ambientaliste ha lanciato una campagna nazionale incoraggiando le diocesi filippine attraverso parrocchie, congregazioni e associazioni nelle Filippine a piantare e curare almeno 25.000 alberi in memoria delle persone uccise nella “guerra alla droga”, lanciata dal presidente Rodrigo Duterte. La campagna parte ufficialmente il 1° settembre, in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la creazione e durerà un anno. In una lettera pastorale inviata a Fides, il Vescovo Gerardo Alminaza, alla guida della diocesi di San Carlos, e responsabile della campagna, ha dichiarato: “Noi cristiani siamo chiamati con urgenza a testimoniare la nostra fede adottando azioni coraggiose per preservare il dono della vita”. Sottolineando la situazione attuale del paese, la lettera rilevato due questioni: “Al fianco del costante degrado ambientale c’è il crescente numero di persone uccise nella guerra alla droga”. Il Vescovo Alminaza incoraggia le comunità diocesane a partecipare in massa alla “piantagione e cura di 25.000 alberi per la vita e la giustizia”.
Fratel Tagoy Jakosalem spiega a Fides gli obiettivi della celebrazione: “Intendiamo rispondere alla sfida dell’ecologia lanciata da Papa Francesco nella Laudato Si, creando maggiore consapevolezza e azione sull’attuale crisi sociale ed ecologica. Nel contempo contestualizziamo la nostra risposta con l’approccio violento promosso nella guerra alla droga, integrando la nostra richiesta di giustizia sia a nome della natura, si per le persone, in particolare per le vittime di esecuzioni extragiudiziali”.
In circa due anni – dal 1 luglio 2016, fino all’11 giugno 2018 – la polizia nazionale filippina ha registrato 23.518 casi di omicidi sotto inchiesta , equivalenti a una media di 33 persone uccise al giorno. Dal 1 luglio 2016 al 15 maggio 2018, la polizia ha riferito di 4.279 sospetti uccisi in operazioni per contrastare la criminalità, o in media 6 al giorno. Di tutti i casi di omicidio ancora sotto indagine, l’11,34% è risultato essere correlato alla droga, il 45,55% non correlato alla droga e il 43,17% richiede una indagine più approfondita. “Basandosi su questi dati ufficiali, ci sono già 27.797 persone uccise nel nostro paese in meno di due anni e il numero è ancora in aumento”, rileva Jakosalem . Secondo le autorità, quasi 1,3 milioni di tossicodipendenti e piccoli spacciatori si sono arresi e consegnati alla polizia in un biennio, e 215.000 hanno seguito un percorso di riabilitazione. La polizia filippina ha più volte promesso di “cambiare metodi” nella campagna antidroga, ma i gruppi per i diritti umani affermino che ci sono stati pochi cambiamenti evidenti. Agli inizi di agosto, le autorità hanno promesso di rinnovare e intensificare la loro lotta contro il crimine e le droghe dopo che il presidente Rodrigo Duterte ha garantito piena “copertura” (e impunità)agli agenti impegnati nella sanguinosa repressione. (SD) (Agenzia Fides 25/8/2016)