La situazione dei minori che vengono reclutati nei gruppi armati del Paese rimane grave. Negli ultimi giorni l’Esercito ne ha scoperti alcuni, tra i 12 e 17 anni, in divisa e armati fino ai denti (vedi Fides 4/5/2015), ed è riuscito a convincerli a farsi portare presso l’Istituto Colombiano per il Benessere Familiare (ICBF) che si occupa della custodia dei minori e di reinserirli nella vita civile. I bambini e gli adolescenti avevano appena terminato un corso di addestramento di due mesi nel quale gli era stato insegnato a combattere, uccidere e posizionare materiali esplosivi. A sorpresa è anche emerso che i ragazzi erano stati contagiati dal virus del papilloma umano, trasmessogli dai guerriglieri adulti. Nelle forze militari della FARC è abbastanza comune che le guerrigliere abbiano rapporti sessuali da subito e se rimangono incinte sono costrette ad abortire. Qualcuna che ha provato a portare avanti la gravidanza ha visto il proprio figlio morire ammazzato poco prima della nascita.
Secondo alcune stime, fanno parte delle bande guerrigliere almeno 2 mila minorenni, oltre alle migliaia di adulti arruolati sin da bambini. Per il reclutamento dei più piccoli, figli di contadini che vivono nelle zone più remote del Paese, vengono impiegate diverse strategie. Alcuni sono costretti, reclutando un bambino per famiglia nelle zone dove hanno maggiore influenza, altri vengono attratti con inganni, con false promesse di denaro e di una vita facile. Una volta arruolati non possono più scappare, perché se lo fanno e sono scoperti vengono fucilati. Anche il mero sospetto di qualche lamentela da parte dei bambini per la stanchezza o per il volersi allontanare è sufficiente per ucciderli. (7/5/2015 Agenzia Fides)